Urologo Casilina
Questa scheda è stata visualizzata 127 volteSiamo abituati a considerare l’Urologo Tiburtina con un concetto che è vero solo in parte: il ginecologo si occupa delle problematiche riguardanti l’ambito genitale, mentre tutte le patologie dell’apparato urinario femminile sono di pertinenza dell’urologia.
Vediamo, dunque, quando una donna può aver bisogno di uno specialista urologo. innanzitutto, come per l’uomo, anche nella donna una patologia estremamente frequente è la calcolosi urinaria. rappresenta circa il 20% delle cause di accesso al pronto soccorso ed ha un importante impatto sulla popolazione generale. la sintomatologia tipica è quella della colica renale, con comparsa di intenso dolore in sede lombare, irradiato anteriormente verso i genitali esterni. talvolta calcoli anche di ragguardevoli dimensioni possono causare solamente un senso di peso o possono essere asintomatici.
anche le malattie neoplastiche dell’albero urinario possono, ovviamente, riguardare il sesso femminile: tumore del rene, del sistema pielo-ureterale e della vescica colpiscono oggi le donne con una percentuale quasi uguale agli uomini, diversamente da quanto accadeva in passato, ove per svariati motivi erano gli uomini ad avere un triste primato.
esistono, poi, condizioni patologiche che riguardano principalmente il sesso femminile: citiamo le più significative. l’incontinenza urinaria colpisce un numero ragguardevole di donne ed è un problema estremamente sottovalutato ed ancor poco conosciuto. l’intimità del problema e l’impatto sociale che ne deriva fa si che esso diventi motivo di vergogna e che le donne siano reticenti a parlarne con il proprio curante, subendo passivamente la cosa ed assumendola come una situazione quasi “normale” che si verifica con l’età.
l’ emancipazione femminile ha fatto sì che le donne abbiano acquisito totale coscienza di sé e del proprio corpo e, avendo maggior rispetto per la propria femminilità, abbiano deciso di parlarne al proprio medico e di rivolgersi allo specialista urologo. plurimi sono i fattori di rischio che possono causare incontinenza urinaria. alcuni sono facilmente intuibili: il numero di gravidanze, il sovrappeso, la menopausa con le sue alterazioni ormonali che portano ad un ridotto trofismo ed un conseguente indebolimento delle strutture di supporto della pelvi.
altri apparentemente meno legati come il fumo di sigaretta, l’elevato consumo di alcool, la stipsi e le malattie respiratorie croniche. esistono due principali tipi di incontinenza: quella da sforzo, dove la perdita di urina è causata da un improvviso aumento di pressione addominale che “schiaccia” la vescica, come ad esempio un violento colpo di tosse, uno starnuto, una risata o un peso sollevato, e l’incontinenza da urgenza, spesso legata a condizioni neurologiche o infiammatorie della vescica, dove non si riesce a contenere un fortissimo stimolo minzionale sino a raggiungere un bagno e si verifica l’involontaria perdita di urina.
il medico urologo, di fronte ad una paziente che riferisce questi tipi di sintomatologia dovrà saper indirizzare a diversi accertamenti specialistici per poter impostare un iter terapeutico adeguato, che può andare da un ciclo di fisiokinesiterapia del piano perineale, ad una terapia farmacologica, sino, in alcuni casi, ad un intervento chirurgico. le pazienti trattate ottengono buoni risultati ed il miglioramento della qualità della vita ottenuto motiva le difficoltà nel superare l’ostacolo psicologico e l’imbarazzo nel rivolgersi ad uno specialista. le pazienti riferiscono di poter vivere serenamente, senza aver paura di esser fuori casa o lontane da un bagno e senza temere di aver odori sgradevoli: quanto detto deve essere un monito a vincere i propri timori e riappropriarsi della propria serenità e sicurezza.
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